NON TUTTO É RISOLTO

NON TUTTO È RISOLTO

di Franca Valeri

con Franca Valeri, Licia Maglietta, Urbano Barberini, Gabriella Franchini

scene Alessandro Chiti – costumi Mariano Tufano

regia Giuseppe Marini

A proposito della commedia
“Non tutto è risolto”
La commedia è stata scritta per “questi interpreti”e il fatto già la colloca in una tradizione teatrale. Il dialogo dunque nasce con le sue voci e forse per questa esigenza ho tanto spesso scritto per me stessa. Perché il titolo? Mi sono egoisticamente aggiudicata una protagonista che al crepuscolo di una vita lunga e avventurosa, reale quanto inventata, l’infelicità scartata con un colpo di tacco, il protagonismo raggiunto con la follia, i legami affettivi temuti come armi, sembra decisa a chiudere le sue partite ancora aperte con gli ultimi co-protagonisti della sua esistenza, siano essi persone, luoghi o oggetti. Ma basta anche una piccola mossa all’accanito giocatore per restare ancora, appunto, in gioco. Per lei una cameriera e una bellissima stufa. La vita potrà ancora divertirla? Dopo tutto, dice la signora, “non era nelle intenzioni del Creatore farci divertire”.

Franca Valeri

Appunti per una messinscena
L’ultima commedia di Franca Valeri, di cui ho avuto il compito-privilegio di sorvegliare e incoraggiare le sue varie stesure, si è subito imposta alla mia attenzione per un fascino particolare che non mancherà di reclamare i suoi diritti in sede di messinscena: una certa eccentricità di scrittura, unita a quella feconda irregolarità, tipica degli artisti più grandi, quelli che non amano pascersi e riposare su risultati ottenuti e consolidati, ma che osano imbattersi, con invidiabile longevità artistica nel caso di Franca Valeri, in territori non ancora esplorati. Un’attenzione del tutto inedita al come si coniugava e riusciva a coincidere con la sostanza e l’urgenza del cosa. Mi accorgevo che l’artista Valeri, fortunatamente inesausta, stava tentando qualcosa di nuovo e ancor più sofisticato. Franca giocava con assoluta libertà – quella dei veri grandi, non disgiunta cioè da una particolare prudenza – con la propria avventura esistenziale e artistica, montava e rismontava i propri “materiali” in un caos ordinato e regolatissimo dove, attraverso una modalità tipicamente impressionista, un certo realismo de-realizzato, ma mai del tutto abbandonato, riesce a coniugarsi con grazia mozartiana in lirismo metafisico. Con un avveduto (e meravigliosamente insensato) altalenare di citazioni e rimandi, in un corto circuito di mirati occultamenti e svelamenti capace di includere e contagiare il Personaggio, la Persona e l’Attrice Valeri, si andava componendo una macchina testuale (specchio segreto… forse… di una meravigliosa avventura umana e artistica?) che osa fare del “non tutto è risolto” il suo originale statuto espressivo. Il tema di una vecchiaia capricciosa e caparbia unito a quello di una memoria strumentalmente lacunosa per lenire o differire il sentimento di una possibile, incipiente fine, spargono e diffondono una musica sottilmente malinconica nei reparti più segreti di una commedia garbata e divertente sì, ma anche ricca di armonici più rapinosi e insondabili.

Giuseppe Marini

NON TUTTO É RISOLTO

 

NON TUTTO è RISOLTO RASSEGNA STAMPA

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